Storia delle cose
Mi presento, mi chiamo Elisa e sono una studentessa di Ingegneria dei Materiali presso il Politecnico di Torino.
Probabilmente vi domanderete cosa ci faccia un ingegnere con un blog, insomma si sa che noi non abbiamo tempo da dedicare a tutto quello che non siano calcoli, progetti e ancora calcoli.
Sono solo stereotipi! (In realtà un fondo di verità c'è, ma tralasciamo questo triste discorso sulla vita di un aspirante Ing.).
Tornando al punto di partenza, perché il blog?
Seguo il Corso di "Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti" tenuto dal Professore Vittorio Marchis, che durante le lezioni ci racconta la storia e l'evoluzione delle cose che ci circondano: automobili, elettrodomestici, tazze, vestiti ed altro ancora. Ma con una particolarità, ce li racconta dal punto di vista del colore.
Qui, finalmente, arriviamo alla risposta della domanda iniziale, ha affidato a ciascuno il compito di indagare un colore in particolare: io mi occuperò del beige.
Perchè non una banale ricerca da consegnare in PDF? Perché è una banale ricerca, per l'appunto, che leggerà solo lui, mentre la conoscenza dei colori, e non solo, può e deve essere di tutti. Ecco il blog allora! E poi sì, solito discorso che gli ingegneri vanno a braccetto con la tecnologia.
Sfatiamo ancora un altro mito: gli ingegneri leggono anche libri di narrazione e non solo manuali.
Voi avete mai letto un libro concentrandovi su un aspetto di esso? Io, personalmente, no.
Tuttavia grazie al corso potrò intraprendere questa avventura, perchè chiariamoci è una scoperta vedere un libro nel particolare e non nel complesso.
Quale libro? Addio alle armi di Ernest Hemingway.
Vado a fare cose da ingegnere.
P.S. Se vi chiedete infine perché lo Step 01 e questa introduzione non siano all'inizio, la risposta è breve e semplice, io e la tecnologia non andiamo a braccetto.
Sì, sono un ingegnere, ma vi ricordo che ho scelto Materiali e non Informatica. Insomma, li avevo fatti questi post ma in qualche modo a me sconosciuto sono riuscita a cancellarli.
Sperando di non farlo nuovamente, vi lascio alla lettura.
Elisa
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